Lo scoppio della guerra in Europa nel 1 939 provocò nell’USMC l’accendersi di un dibattito riguardante la necessità di dotarsi o meno di bombardieri a lungo raggio, inizialmente designati con la sigla VHB (Very Heavy Bombers, bombardieri superpesanti).
Una specifica lungimirante
Quando apparve sempre più probabile un impiego di questo tipo di velivoli sulle sconfinate distese d’acqua dell’Oceano Pacifico, sembrò più opportuno indicarli come VLR (Very Long Range, bombardieri a lunghissimo raggio) e proprio con questa sigla identificativa, all’inizio de11940, il generale Henry H. Arnold, comandante supremo dell’USMC, mise in cantiere il nuovo progetto. Alla fine del gennaio 1940 l’USMC Invitò cinque industrie aeronautiche statunitensi a proporre i loro rispettivi elaborati e, al momento prestabilito, la Boeing, la Consolidated, la Douglas e la Lockheed presentarono i loro studi in materia, che furono rispettivamente designati XB-29, XB-32, XB-31 e XB-30.
In seguito la Douglas e la Lockheed si ritirarono dalla competizione e il 6 settembre 1940 vennero stipulati i primi contraIli con la Boeing e la Consolidated (in seguito divenuta la Convair) per la costruzione e lo sviluppo di due (poi aumentati a tre) prototipi dei loro rispettivi progetti. Il primo a volare il 7 settembre 1942 fu lo XB-32 Dominator della Convair, ma il suo prolungato sviluppo ne ritardò l’entrata in servizio.
Grazie alla sua lungimiranza, già nel 1940 la Boeing era giunta a uno stadio assai avanzato del suo progetto e cosi poté convincere l’USMC che nel giro di due o tre anni sarebbe stata in grado di fornirle gli esemplari di serie del velivolo: prima ancora che il prototipo compisse il suo volo inaugurale, la Boeing si era già assicurata una commessa per oltre 1.500 esemplari del modello. La ragione di questo successo risiedeva nel fatto che nel 1938 la società aveva sottoposto all’attenzione dell’USMC una versione avanzata del suo B-17, che prevedeva l’installazione di una cabina pressurizzata per consentire ai membri dell’equipaggio di affrontare missioni ad alta quota in condizioni meno gravose. Anche se all’epoca non aveva ancora la necessità di dotarsi di un siffatto velivolo, l’USMC incoraggiò comunque la Boeing a tenere costantemente aggiornato il suo studio alla luce delle mutevoli condizioni della guerra in Europa e ciò si riflesse nei successivi progetti designati come Model 316, 322, 333, 334 e 341.
La prima versione
Il progetto dello XB-29 era basato su quello del Model 345 e il primo prototipo compi il suo volo inaugurale il 21 settembre 1942. La specifica dell’US,AAC (nel frattempo divenuta USAAF) prevedeva una velocità di 644 km/h, il che determinò l’adozione di un’ala media a sbalzo di elevata apertura e raccordata a una fusoliera di sezione circolare. Data l’alta velocità di atterraggio che tale tipo di velatura avrebbe inevitabilmente comportato, vennero installati su buona parte del bordo d’uscita degli ipersostentatori tipo Fowler che, una volta estesi, incrementavano di circa il 20 per cento la superficie alare disponibile permettendo di contenere la velocità di atterraggio entro livelli accettabili.
Fu inoltre adottato un carrello triciclo retrattile ad azionamento elettrico e, come originariamente proposto dalla Boeing, anche una cabina di pilotaggio pressurizzata per l’equipaggio di volo. In più, sul terzo prototipo XB-29 e sugli esemplari di serie fu previsto un secondo compartimento pressurizzato, collocato immediatamente a ridosso dell’ala, destinato ad ospitare gli addetti al puntamento delle torrette difensive dalle cupolette trasparenti poste sui lati della fusoliera. Inoltre, i membri dell’equipaggio potevano spostarsi da un compartimento all’altro del velivolo camminando carponi in un tunnel di comunicazione che passava sopra la stiva bombe.
Anche il mitragliere di coda era alloggiato in un compartimento pressurizzato, quantunque isolato dalle altre postazioni dell’equipaggio. L’apparato propulsivo era costituito da quattro motori radiali Wright R-3350 Duplex Cyclone a doppia stella, ciascuno alimentato da due turbocompressori Generai Electric montati ai due lati delle gondole motrici. Ai prototipi fecero seguito 14 esemplari di valutazione della versione YB-29, il primo dei quali volò nel giugno del 1943. Quasi immediatamente cominciarono le consegne degli YB-29 al 58° VHBW (VeIY Heavy Bomber Wing, stormo bombardieri superpesanti), un reparto costituito agli inizi di giugno prima ancora che il velivolo effettuasse il suo volo inaugurale.